La Mindfulness è una pratica meditativa che consiste nel prestare attenzione al momento presente, con un atteggiamento gentile e non giudicante, aiutando a rimuginare meno sul passato e a preoccuparsi meno per il futuro.
Nel corso degli ultimi trent’anni, numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia della pratica di mindfulness in ambito clinico, in particolare per il trattamento di disturbi d’ansia e dell’umore, abuso di sostanze, disturbo borderline di personalità, disturbi alimentari, dolore cronico. Tali studi sono la base sui quali si fondano i numerosi protocolli e modelli terapeutici che prevedono l’integrazione di pratiche di mindfulness nella terapia cognitivo-comportamentale.
Nei gruppi di mindfulness si impara a porre l’attenzione al momento presente, al proprio respiro, al proprio corpo, ai propri pensieri, ai propri sentimenti, e alle cose che ci circondano. L’obiettivo consiste nel migliorare le competenze emozionali della persona e promuovere il benessere nella fase di vita che si sta attraversando. Un ulteriore obiettivo consiste nel migliorare le capacità di descrivere pensieri ed emozioni senza giudicarli, accettandoli per quello che sono, e imparare a restare in contatto con quello che si prova, senza mettere in atto comportamenti impulsivi.
I gruppi di mindfulness si dimostrano particolarmente efficaci per migliorare aspetti problematici quali aggressività, impulsività, autoregolazione attentiva, reattività allo stress, ansia e rimuginio, depressione, e in generale possono aiutare a coltivare e sviluppare modalità meno disfunzionali di gestione di problematiche quali ansia e stress. Alcuni studi hanno inoltre dimostrato gli effetti della pratica mindfulness anche a livello cerebrale: si osserva infatti un aumento delle attività cerebrali legate all’attenzione, apprendimento e memoria, all’introspezione e alla compassione, alla gioia e all’elaborazione emotiva.