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Il NARM (Modello Relazionale Neuro-Affettivo) è un modello psicoterapico per trattare il trauma, orientato allo sviluppo, poggiato su basi neuro-scientifiche, che prende corpo da precedenti orientamenti tra cui la psicoterapia psicodinamica, la teoria dell’attaccamento, la terapia della Gestalt e diversi approcci della psicoterapia somatica. Il NARM è stato sviluppato dal dott. Laurence Heller dopo 45 anni di pratica clinica (https://drlaurenceheller.com/).

Il modello NARM è un potente approccio terapeutico per affrontare le esperienze traumatiche dell’infanzia e le sue conseguenze a lungo termine. Non è ciò che è accaduto in passato a creare i sintomi disfunzionali in età adulta, quanto la persistenza di specifici stili di sopravvivenza che in infanzia / adolescenza potevano essere adeguati, ma che distorcono poi l’esperienza presente e creano sintomi. Questi schemi di sopravvivenza creano una disconnessione continua dal nostro sé autentico e dagli altri. Ad esempio, la dissociazione e l’isolamento sono i meccanismi primari per affrontare il primo trauma in infanzia / adolescenza, hanno letteralmente “salvato la vita” a delle persone, ma possono creare infiniti sintomi se permangono anche in età adulta.

Cos’è il trauma nel modello NARM

Il trauma è forse la causa di sofferenza umana maggiormente incompresa, elusa, sottovalutata, e non curata. Le reazioni umane di fronte al pericolo rientrano in un piano d’azione istintivo comune a tutti i mammiferi: allerta, azione difensiva (lotta, fuga, immobilità) e alla fine, scarica dell’energia attivata.

Se per qualunque motivo contingente, psicologico, sociale o culturale, questo ciclo biologico non viene completato, il sistema “Psico-Neuro-Endo-Immunitario” rimane in allerta come se il pericolo fosse ancora presente. Col tempo, questo stato di tensione interna comincerà a produrre sintomi che possono invadere ogni aspetto della vita e distorcere il tessuto stesso delle relazioni.

Il trauma e l’individuo

E’ facile immaginare che guerre, violenze, incidenti, abusi siano eventi traumatici. E’ meno noto, invece, che le persone possono restare sconvolte da eventi che di solito consideriamo comuni e normali. Eventi ripetuti anche di lieve entità possono avere su una persona lo stesso effetto dannoso degli eventi traumatici di grande intensità. Non è, quindi, azzardato affermare che la maggior parte delle persone ha subito dei traumi. La ricerca ha reso evidente che non è l’evento in sé a generare i sintomi del trauma. I sintomi si generano quando il sistema nervoso (psico-neuro-endo-immunitario) non è in grado di completare il processo di scarica dell’enorme energia accumulata. I disturbi del trauma sono generati da un sistema Psico-Neuro-Endo-Immunitario bloccato in stato di allerta. Come se una minaccia fosse sempre incombente.

L’autoregolazione consapevole

Negli ultimi anni il ruolo dell’autoregolazione è diventato una parte importante del pensiero psicologico. Il Modello Relazionale NeuroAffettivo ™ (NARM) integra l’attuale comprensione del trauma e dell’autoregolazione nella pratica clinica. Questo modello, orientato alle risorse, pone l’accento sull’aiutare i clienti a stabilire una connessione con le parti del loro Sé organizzate, coerenti e funzionali. Aiuta a rendere consapevoli delle parti di sé che sono disorganizzate e disfunzionali e a organizzarle, senza fare degli elementi regressivi e disfunzionali il tema principale della terapia.

I principi di base del modello NARM

Il Modello Relazionale NeuroAffettivo si concentra sulle funzioni fondamentali e sull’unità funzionale dello sviluppo biologico e psicologico. Il modello NARM integra insieme un orientamento basato sul sistema nervoso e uno relazionale e fornisce interventi clinici aggiornati sullo sviluppo che usano la consapevolezza somatica e un orientamento alle risorse. Lavora clinicamente sul legame tra le questioni psicologiche e il corpo aiutando. Fa un’indagine consapevole delle identificazioni e contro-identificazioni che costruiscono l’identità.

Nell’approccio NARM, noi lavoriamo simultaneamente con la fisiologia e con la psicologia degli individui che hanno avuto esperienza di un trauma nello sviluppo, e ci focalizziamo sull’interazione fra questioni di identità e la capacità di connessione e regolazione. Il NARM usa quattro principi organizzativi primari: sostenere la connessione e l’organizzazione, esplorare l’identità, lavorare nel momento presente e regolare il sistema nervoso

I bisogni fondamentali nel modello NARM

Ci sono cinque temi dello sviluppo della vita con associate risorse di base che sono essenziali alla nostra capacità di autoregolazione. Questi bisogni incidono sulla nostra capacità di essere presenti a noi stessi e agli altri nel qui e ora.

I cinque bisogni fondamentali sono: connessione, sintonizzazione, fiducia, autonomia tra i bisogni, amore e sessualità. Nella misura in cui questi cinque bisogni primari sono soddisfatti, noi sperimentiamo regolazione e connessione. Ci sentiamo al sicuro e fiduciosi nel nostro ambiente, fluidi e connessi con noi stessi e con gli altri. Sperimentiamo una sensazione di regolazione e di espansione. Nella misura in cui questi bisogni primari non sono soddisfatti, noi sviluppiamo stili di sopravvivenza per cercare di gestire la sconnessione e la sregolazione.

Un cambiamento fondamentale

Mentre gran parte della psicoterapia psicodinamica si è orientata verso l’identificazione della patologia e si è focalizzata sui problemi, NARM è un modello per la terapia e la crescita che pone l’accento sul lavoro tanto con i punti di forza quanto sul trauma. Esso si orienta verso le risorse, sia interne sia esterne, in modo da favorire lo sviluppo di una crescente capacità di autoregolazione.

La maggior parte dei problemi psicologici e molti fra i problemi fisiologici possono essere ricondotti al disturbo di uno o più dei cinque temi che organizzano lo sviluppo correlato agli stili di sopravvivenza.

Inizialmente, gli stili di sopravvivenza sono adattativi, rappresentano un successo, non una patologia. Tuttavia, poiché il cervello usa il passato per predire il futuro, questi schemi di sopravvivenza restano fissati nel nostro sistema nervoso e creano un’identità adattativa, ma falsa. È la persistenza degli stili di sopravvivenza adeguati al passato che distorce l’esperienza presente e crea i sintomi. Questi schemi di sopravvivenza, essendo sopravvissuti alla loro utilità, creano il processo di disconnessione dal nostro autentico sé e dagli altri.

Uno slancio vitale

Il NARM si concentra meno sul perché una persona è come è e più su come il suo stile di sopravvivenza distorce l’esperienza che sta vivendo nel momento presente. Per il cliente può essere d’aiuto capire come gli schemi sono cominciati, ma ciò è utile solo nella misura in cui questi modelli sono diventati stili di sopravvivenza che influenzano l’esperienza presente.

Il movimento spontaneo di tutti noi va verso la connessione e la salute. Non importa quanto isolati e introversi siamo diventati, né quanto pesante sia il trauma che abbiamo vissuto. Al livello più profondo, esattamente così come una pianta si muove spontaneamente verso la luce del sole, c’è in ciascuno di noi un impulso a muoversi verso la connessione. Questo impulso del nostro organismo è il carburante del Modello Relazionale Neuro-Affettivo.