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L’obiettivo della Terapia Focalizzata sulla Compassione (TFC) è di mettere la persona in condizione di sviluppare la compassione verso di sé, di far crescere un atteggiamento di apertura verso gli altri e promuovere la capacità di rispondere in modo compassionevole alle avversità.

Ingredienti del cambiamento nella terapia

Poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, alcuni ricercatori cominciarono a studiare l’impatto che le relazioni sociali e di accudimento hanno sulla salute mentale. Le ricerche si orientavano sia sui bambini che sui cuccioli di specie animali evolutivamente simili alla nostra. Questi autori hanno aiutato a comprendere come i nostri cervelli siano biologicamente predisposti a rispondere ai comportamenti di cura, gentilezza e attenzione da parte degli altri.

Le emozioni positive, l’affetto, il calore umano sembrano essere basilari per la salute dell’individuo, nelle differenti fasi della nostra vita. Anche in psicoterapia si è fatta sempre più strada l’idea che caratteristiche come la gentilezza, l’empatia e l’accettazione dell’altro siano uno strumento ottimale per l’intervento terapeutico. Queste qualità costituiscono, invece, un ingrediente attivo del cambiamento.

Terapia Focalizzata sulla Compassione

Un’espressione di questo approccio è la terapia centrata sul cliente di Carl Rogers. Secondo l’autore la considerazione positiva, l’autenticità e l’empatia  vanno considerate come agenti attivi del miglioramento sintomatologico dei pazienti. Una più recente espressione di questa visione del cambiamento è un nuovo approccio psicoterapeutico, riconducibile alle cosiddette terapie cognitivo-comportamentali della terza generazione. Tale approccio è definito Terapia Focalizzata sulla Compassione (Gilbert, https://www.compassionatemind.co.uk/).

La Terapia Focalizzata sulla Compassione nasce dall’incontro fra le tecniche della terapia cognitivo-comportamentale, la teoria dell’attaccamento e i dati di ricerca sul funzionamento di alcuni network cerebrali che presiedono alle relazioni interpersonali.

I sistemi motivazionali e affettivi in terapia

Questa proposta terapeutica offre una nuova concettualizzazione della psicopatologia e del suo mantenimento. Essa si basa sulle dinamiche di attivazione di alcuni sistemi di regolazione emotiva presenti nel nostro cervello. La Terapia Focalizzata sulla Compassione propone quindi una visione del processo di cambiamento che si basa sulla modulazione di sistemi motivazionali e affettivi, connessi all’attaccamento e alla cura, la cui attivazione garantirebbe un cambiamento nel paziente che spesso non è implementabile solo attraverso un intervento diretto sui pensieri disfunzionali.

La Terapia Focalizzata sulla Compassione suggerisce che il cambiamento in psicoterapia avviene attraverso l’attivazione deliberata di un particolare assetto emotivo e motivazionale. L’attivazione di questo sistema e la modulazione neurochimica che facilita il cambiamento del paziente sia in termini emotivi che cognitivi.

Il contributo delle neuroscienze

Come già anticipato, in termini neurochimici, la sostanza che sembra maggiormente coinvolta in questo processo è l’ossitocina. Ormai numerosi studi attestano come l’aumento di ossitocina abbia una profonda influenza non solo sull’assetto emotivo ma anche cognitivo e motivazionale. Un aumento di questa sostanza è direttamente connesso ad una maggiore sensazione di calma e fiducia nei confronti di se stessi e degli altri.

Sebbene non ci siano ancora dati che dimostrino il legame fra l’ossitocina e la capacità di accettazione di un individuo, alcuni studi sembrano suggerire questa connessione. L’effetto ansiolitico attribuito a questa sostanza sarebbe veicolato non tanto da una minore percezione di pericolo nell’ambiente, quanto piuttosto dall’accresciuta sensazione di disporre di risorse “interiori” sufficienti per fronteggiare il pericolo o tollerare l’eventuale compromissione di uno scopo rilevante per il soggetto.

Interventi di terapia

Per raggiungere questo scopo la Terapia Focalizzata sulla Compassione utilizza un insieme di interventi come le immaginazioni guidate, la mindfulness, il respiro calmante, la scrittura di lettere compassionevoli, il ragionamento compassionevole. Ciascuna tecnica è utilizzata in modo flessibile a seconda del focus terapeutico, sia esso dare compassione a se stessi, agli altri o ricevere compassione. Parallelamente vengono sviluppate abilità di risposta all’autocritica che, come detto, attiva il sistema di protezione dalla minaccia impedendone la disattivazione.

Data la sua natura trasversale e basata sul funzionamento normale dell’essere umano, la Terapia Focalizzata sulla Compassione può essere facilmente integrata con altri modelli terapeutici. Si rivela così una valida alternativa in quei casi in cui il cambiamento sia ostacolato dalla difficoltà di attivare emozioni di pace e sicurezza.